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Il maschio nel mondo a portata di donna

hackey-empire-theatre-architecture-reflect-mirror-reflection-street-photography-city-urban-bw-black-white-bw-monochrome-slow-shutter-blur-nikon-v1-londonImmagina di vivere in un mondo dove, quando esci di casa la mattina, alla fermata dell’autobus, trovi enormi pannelli pubblicitari di uomini giovani, sexy, attraenti. Spesso mezzi nudi mentre mostrano il loro corpo perfetto. Gli sguardi delle donne si posano su di loro e tu sei lì spettinato, infagottato, di corsa come qualsiasi altro che va al lavoro. Alla fermata arriva un uomo giovane, bello, ben vestito, sexy. Tutte le donne e le ragazze si voltano, lo guardano, lo mangiano con gli occhi. Qualcuna ammicca. Una gli fa un complimento. E tu sei lì, spettinato. Ti passi una mano sui capelli. Ti senti inadeguato.

La sera, guardando il telegiornale, la conduttrice accompagnata dal solito splendido valletto, mostra le notizie politiche. E in mezzo a tutte le donne che da sempre guidano la politica – quelle grasse, quelle brutte, quelle vecchie – ci sono pochi maschi. Ma sempre belli, giovani e sexy. Ti chiedi: “Possibile che per essere anch’io una persona di successo debba contare solo sul mio aspetto?”…

Questa è la descrizione di un mondo rovesciato. Come maschio questa cosa mi spaventa. E quindi mi chiedo:
“Come può una donna normale, nel mondo occidentale, non sentirsi sempre inadeguata da 0 a 99 anni?” Anche la più bella, presto o tardi dovrà competere.

27/09/2013 Sandro Soldati

 

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Mauro Carabelli

Giornalista

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