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L’Italia non vive di sotterfugi

renzi

(Foto da diariodelweb.it)

(Mauro Carabelli) Con un’operazione di discutibile cabottaggio consumata ai danni del partito di provenienza, Matteo Renzi si è costruito “Italia Viva” un giocattolino valutabile per ora attorno al 3 – 4 %. Inevitabile il contraccolpo nella maggioranza di governo e l’oscuramento dei maggiori azionisti Di Maio e Zingaretti. I media e molti commentatori politici si sono dimostrati in vena di esagerate genuflessioni verso il “rottamatore” tanto da relegare in taglio basso l’aplomb “salvifico” del camaleontico Conte e dei suoi sodali. Infatti, considerare Renzi come un rinnovato  machiavellico principe della politica italiana per via del suo ultimo coup de théatre è come voler sdoganare su tutta la linea quell’insieme di voltafaccia, intrighi di palazzo, menzogne e doppiogiochismi utili per soddisfare le ambizioni personali di chiunque. Il tutto alla faccia del Paese che mai come ora chiede chiarezza, programmi e stabilità ai propri governi. Quella di Renzi è stata invece un’operazione costruita alle spalle dei propri compagni di cordata e calata sul tavolo a bocce ferme dopo che era terminata la spartizione dei posti da sottosegretario e strategicamente prima dell’assalto primaverile ai posti apicali nei vari enti economici e finanziari.  Quello che più indispettisce è la constatazione di come l’esercizio della politica si stia sempre più allontanando dai cittadini costretti semplicemente a osservare questi inesauribili sotterfugi senza poter giudicare con il ricorso al voto, mai così importante e decisivo come ora. Infatti, una discutibile, anche se formalmente corretta, gestione della crisi di governo risolta con i numeri di una maggioranza che non esiste più nel paese reale, ha messo a nudo la protervia e la paura dei  partiti dei perdenti costretti ad arroccarsi nel palazzo tra trasformismi di dubbia eticità e di cui la scissione renziana non è che il corollario. Vale la pena ricordare che lo stesso Niccolò Machiavelli considerava “pazzo” e destinato a schiantarsi quel principe in vena di poter fare e chiedere di tutto.

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Mauro Carabelli

Giornalista

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