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Covid Generation tra pessimismo e adattamento: 8900 giovani italiani intervistati sulla pandemia

 

Lockdown, sanità, vaccini, smart working, didattica a distanza, aspettative per il futuro, Governo: sono i temi toccati nel sondaggio condotto da 201 studenti dell’Università dell’Insubria e coordinato dal docente Franz Foti. Ha sostenuto la ricerca anche Eros Ramazzotti: «L’impegno di questi ragazzi è un segnale forte di come i giovani possano migliorare le cose con maturità e serietà»

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Varese e Como, 30 novembre 2020 – Nel mese di ottobre 201 studenti del corso di Scienze della comunicazione dell’Università dell’Insubria, coordinati dal docente Franz Foti e da Mauro Carabelli, cultore della materia, hanno promosso un sondaggio con lo scopo di capire come i giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni hanno affrontato il periodo dell’emergenza Covid e quali sono le loro opinioni circa le aspettative sul futuro.

La ricerca si è avvalsa anche dell’eccezionale collaborazione del cantautore Eros Ramazzotti, che ha messo a disposizione le proprie pagine social per la divulgazione: «In un momento così particolare e delicato della nostra vita – dichiara l’artista – in tutto il mondo, il lavoro e l’impegno dei ragazzi dell’Università dell’Insubria è un segnale forte di come i giovani possano migliorare le cose con maturità e serietà. Sono un esempio molto importante per il nostro futuro»

Il questionario, condiviso online dagli studenti organizzati in 15 gruppi di lavoro, è stato compilato da circa 8900 giovani di ogni regione italiana e di 109 province. Le risposte sono state fornite in minima parte anche da residenti in altri Paesi d’Europa (1,03%). La maggioranza dei giovani che ha aderito rientra nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 25 anni (85%). Per quanto riguarda l’insieme delle risposte, la componente femminile è maggioritaria (77,8%), presumibilmente per la scarsa presenza maschile nel corso di laurea. In termini di provenienza italiana, il 75,1% risiede al Nord, il 10,1% al Centro e il 14,8% al Sud.

Sottolinea Giulio Facchetti, presidente del corso in Scienze della comunicazione: «La fascia d’età è stata scelta in virtù del fatto che l’Europa ha intitolato il suo prossimo progetto per il futuro Next Generation. Auspichiamo quindi una grande attenzione nei confronti dei giovani che vanno incoraggiati ad affrontare questa fase tormentata dal Covid-19 e quella che verrà. Il tutto si augura possa avvenire all’insegna di prospettive più appaganti rispetto al passato».

LOCKDOWN I risultati dell’Indagine sottolineano come i giovani abbiano vissuto il Covid: con angoscia e preoccupazione (57%) pur manifestando un notevole spirito di adattamento alla realtà (40%). Il Covid ha inciso anche sui rapporti sentimentali. Sebbene il 63% li dichiari stabili, per il 23% sono però peggiorati e soltanto il 12% li considera migliorati. Tuttavia, le preoccupazioni non arretrano: il 15% degli interpellati si dichiara danneggiato dal corona virus. Infatti, il 6% ha perso il posto di lavoro, il 5% rischia di perderlo e il 4% è in cassa integrazione.

PROVVEDIMENTI ISTITUZIONALI La maggior parte dei giovani si dice soddisfatta del servizio prestato dagli ospedali e dal medico di base, un po’ meno per quanto riguarda il lavoro svolto dall’Asl. In merito ai provvedimenti introdotti dal Governo, dalle Regioni e dai Comuni vi è un giudizio sostanzialmente positivo con punte più alte nei confronti di questi ultimi.

VACCINO ANTIVIRUS Il campione si mostra favorevole al vaccino antivirus con il 63,9% delle risposte e solo il 6% manifesta contrarietà al suo uso, mentre una parte dei votanti (29,5%) non si ritiene abbastanza informata per poter rispondere.

SMART WORKING I giovani non nascondono il loro favore allo smart working (78,8%), ma con articolazioni particolari: gli studenti scelgono le lezioni in presenza (38%), mentre il 24% gradirebbe lezione in presenza ed esami in smart, il 26% sceglie altro.

QUALE FUTURO Si registrano punte alte di pessimismo: 84 giovani su 100 pensano che i livelli occupazionali peggioreranno mentre solo l’1,8 % ritiene possibile un miglioramento. Una parte considerevole del campione, il 63,1%, dichiara di volersi adeguare al mercato del lavoro; il 21,1% ritiene di ricorrere all’aggiornamento e alla formazione professionale; il 2,6% si dichiara disponibile a cambiare ambito lavorativo mentre è significativo che il 13,2 % sia propenso a trasferirsi all’estero. Quest’ultimo dato, commisurato al ristretto campione del sondaggio, avrebbe un costo sociale per la comunità di 115 milioni di euro.

MISURE GOVERNATIVE (RISPOSTE PLURIME) I giovani segnalano la necessità di sostenere le imprese 72,83% e la formazione delle nuove generazioni (67,6%). A seguire il sostegno all’ambiente con programmi di risanamento (37,82%) e investimenti nell’innovazione tecnologica (35,12%).  Avvertita la necessità di una maggior integrazione con l’Europa (21,35%) e l’acquisizione di un più consistente potere contrattuale in ambito europeo (17,49%).

Franz Foti, docente di Comunicazione pubblica e istituzionale all’Insubria che da 15 anni promuove un sondaggio con i suoi studenti, commenta: «Le risposte al questionario tracciano uno spaccato giovanile orientato all’adattamento, attento alla realtà economica, ambientale e sociale, ma pervaso da preoccupazione e da un significativo scetticismo. E lo scetticismo, come si sa, assottiglia le speranze, limita l’azione e la partecipazione, mina il patrimonio creativo e progettuale delle nuove generazioni. Ora tocca ai decisori politici ed economici agire di conseguenza».

———-

N.B. Questo comunicato stampa è stato scritto da studentesse del corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università dell’Insubria coinvolte nel progetto Covid Generation: Vanessa Bianchi, Miriam Corti, Anna Costacurta, Chiara Gorla, Karin Mecca, Elia Miatello, Sharon Tres, Giada Vassallo, Giulia Ziletti; Anna Corbetta ha curato i materiali fotografici

 

TABELLE DATI

 

TOTALE DELLE RISPOSTE: 8.904 di cui:

Residenti in Italia:       8.812

98,97%

Residenti all’estero:         92

  1,03%

 

STATI

RESIDENTI ALL’ESTERO

%

Albania

2

0,02

Austria

1

0,01

Belgio

3

0,03

Bielorussia

2

0,02

Croazia

2

0,02

Federazione Russa

1

0,01

Francia

8

0,09

Germania

13

0,15

Irlanda

3

0,03

Lettonia

1

0,01

Lichte

1

0,01

Lituania

1

0,01

Lussemburgo

1

0,01

Moldavia

2

0,02

Norvegia

1

0,01

Paesi Bassi

4

0,04

Polonia

2

0,02

Portogallo

1

0,01

Regno Unito

12

0,14

Romania

5

0,06

San Marino

1

0,01

Spagna

5

0,06

Svezia

1

0,01

Svizzera

13

0,15

Ucraina

1

0,01

Ungheria

1

0,01

Altro

4

0,04

  

REGIONE

Totale delle risposte – Regione di residenza:        8.778

98,6%

Risposte lasciate in bianco: 126 (= 92 estero + 34 Italia)

  1,4%

 

NORD: 6.596 [ 75,1% ]

Regione Totale %
Emilia-Romagna    372 4,2
Friuli-Venezia-Giulia      88 1,0
Liguria    120 1,4
Lombardia 4.863 55,4
Piemonte    494 5,6
Trentino-Alto Adige      68 0,8
Valle d’Aosta      10 0,1
Veneto     581 6,6

 

CENTRO: 888 [10,1% ]

Regione Totale %
Lazio    397 4,5
Marche    140 1,6
Toscana    294 3,4
Umbria      57 0,6

 

SUD: 1.291 [ 14,8% ]

Regione Totale %
Abruzzo      94 1,1
Basilicata      31 0,4
Calabria    115 1,3
Campania    374 4,3
Molise      22 0,3
Puglia    290 3,3
Sicilia    256 2,9
Sardegna    112 1,2

 

PROVINCIA

Totale delle risposte – Provincia di residenza:      8.741

98,2%

Risposte lasciate in bianco: 163 (= 92 estero + 71 Italia)

1,8%

 

PROVINCIA

Totale

%

Agrigento

20

0,23

Alessandria

32

0,36

Ancona

39

0,44

Aosta

11

0,12

L’Aquila

12

0,13

Arezzo

27

0,30

Ascoli-Piceno

20

0,23

Asti

13

0,15

Avellino

30

0,34

Bari

77

0,86

Barletta-Andria-Trani

17

0,19

Belluno

14

0,16

Benevento

17

0,19

Bergamo

145

1,63

Biella

14

0,16

Bologna

89

0,99

Bolzano

16

0,18

Brescia

112

1,26

Brindisi

29

0,33

Cagliari

32

0,36

Caltanissetta

10

0,11

Campobasso

16

0,18

Carbonia Iglesias

5

0,06

Caserta

80

0,90

Catania

69

0,77

Catanzaro

36

0,40

Chieti

41

0,46

Como

992

11,14

Cosenza

42

0,47

Cremona

38

0,42

Crotone

4

0,04

Cuneo

51

0,57

Enna

35

0,39

Fermo

21

0,24

Ferrara

15

0,17

Firenze

74

0,83

Foggia

65

0,73

Forli-Cesena

35

0,39

Frosinone

26

0,29

Genova

56

0,63

Gorizia

10

0,11

Grosseto

10

0,11

Imperia

22

0,25

Isernia

6

0,07

La-Spezia

22

0,35

Latina

27

0,30

Lecce

66

0,74

Lecco

88

0,99

Livorno

14

0,16

Lodi

25

0,28

Lucca

57

0,64

Macerata

29

0,33

Mantova

17

0,19

Massa-Carrara

10

0,11

Matera

11

0,12

Medio Campidano

2

0.02

Messina

15

0,17

Milano

1.037

11,65

Modena

61

0,68

Monza-Brianza

383

4,30

Napoli

183

2,05

Novara

120

1,35

Nuoro

16

0,18

Ogliastra

-

0

Olbia Tempio

8

0,09

Oristano

13

0,15

Padova

122

1,37

Palermo

51

0,57

Parma

35

0,39

Pavia

52

0.58

Perugia

43

0,48

Pesaro-Urbino

32

0,36

Pescara

24

0,27

Piacenza

22

0,25

Pisa

40

0,45

Pistoia

25

0,28

Pordenone

18

0,20

Potenza

20

0,23

Prato

17

0,19

Ragusa

18

0,20

Ravenna

26

0,29

Reggio-Calabria

20

0,23

Reggio-Emilia

53

0,59

Rieti

12

0,13

Rimini

30

0,34

Roma

314

3,53

Rovigo

26

0,29

Salerno

55

0,62

Sassari

38

0,43

Savona

20

0,23

Siena

12

0,13

Siracusa

14

0,16

Sondrio

24

0,27

Taranto

28

0,31

Teramo

16

0,18

Terni

11

0,12

Torino

189

2,12

Trapani

20

0,23

Trento

52

0,58

Treviso

133

1,49

Trieste

18

0,20

Udine

41

0,46

Varese

1.956

21,97

Venezia

128

1,44

Verbano-Cusio-Ossola

63

0,71

Vercelli

7

0,08

Verona

86

0,97

Vibo-Valentia

11

0,12

Vicenza

73

0,82

Viterbo

17

0,19

Senza risposta

163

1,83

TOTALE

8.904

100

  

DATI DI TESTA

FASCIA D’ETÀ

n.

%

UOMINI

DONNE

NON SPECIFICATO

18-20

3.796

42,63

694

18,28%

3.065

80,74%

37

0,98%

21-25

3.776

42,41

912

24,15%

2.850

75,48%

14

0,37%

26-30

1.332

14,96

305

22,90%

1.015

76,20%

12

0,90%

 

GENERE

 

UOMINI

DONNE

NON SPECIFICATO

1.911

6.930

63

21,46%

77,83%

0,71%

 

STATO CIVILE

 

CONDIZIONE n. %
Celibe 1.824 20,48
Nubile 6.400 71,90
Coniugato/a    629   7,06
  • uomini              →  107 – 1,20%
  • donne                →  513 – 5,76%
  • non specificato →      9 – 0,10%
Separato/a      27   0,30
  • uomini              →      7 – 0,08%
  • donne                →    20 – 0,22%
Divorziato/a      24   0,26
  • uomini              →       9 – 0,03%
  • donne                →    17 – 0,19%
  • non specificato →      4 – 0,04%

 

TITOLO DI STUDIO

 

TITOLO n. %
Licenza media    896 10,06
Diploma 4.902 55,05
Laurea/laureando 3.010 33,80
Altro      96   1,08

 

OCCUPAZIONE

 

ATTIVITÀ n. %
Studente 5.278 59,27
  • uomini              →     946 – 17,92%
  • donne                → 4.292 – 81,32%
  • non specificato →      40 -   0,76%       
Studente/lavoratore 1.262 14,17
  • uomini              →     311 – 24,64%
  • donne                →    947 – 75,04%
  • non specificato →        4 -   0,32%
Lavoratore 1.789 20,09
  • uomini              →     554 – 30,97%
  • donne                → 1.226 – 68,53%
  • non specificato →        9 -   0,50%
Disoccupato    525   5,90
Senza risposta      50   0,56

 

SE LAVORATORE

 

 

 

Risposte lasciate in bianco:           5.991

67,28%

Risposte compilate:                       2.913

32,72%

 

ATTIVITÀ n. %
Impiegato 1.278 14,35
  • uomini               →    310 – 24,26%
  • donne                →    962 – 75,27%
  • non specificato →        6 -   0,47%
Operaio    496   5,57
  • uomini              →     225 – 45,36%
  • donne                →    270 – 54,44%
  • non specificato →        1 -  0 ,20%
Libero professionista    392   4,40
  • uomini              →     136 – 34,69%                                                
  • donne                →    254 – 64,80%                                                               
  • non specificato →        2 -   0,51%
Altre categorie    746   8,40

 

LOCKDOWN

 

COME HAI VISSUTO IL BLOCCO TOTALE DEL PAESE?

Con angoscia 1.803 20,24%
  • uomini              →     209 -  2,34%
  • donne                → 1.574 – 17,68%
  • non specificato →      20 -   0,22%
Con sufficiente preoccupazione 3.276 36,80%
  • uomini              →     573 -  6,44% 
  • donne                → 2.677 – 30,07%
  • non specificato →      26 -   0,30%
Con indifferenza    235   2,64%
  • uomini              →     130 -  1,46%
  • donne                →    100 -   1,12%
  • non specificato →        5 -   0,06%
Con spirito di adattamento 3.582 40,23%
  • uomini              →    998 – 11,21%
  • donne                → 2.572 – 28,89%
  • non specificato →      12 -   0,13%
Senza risposta        8   0,09%

 

QUALI LIMITAZIONI TI HANNO PIÙ SEGNATO/A?

Non poter vedere parenti/amici 2.352 26,41%
Limitazioni della vita personale 1.173 13,17%
Aver modificato le abitudini di vita    972 10,92%
Senza risposta      69   0,78%
  • combinazione A e B
  • combinazione A e C
  • combinazione B e C
  • combinazione A, B e C
2.134

1.344

   675

   185

23,97%

15,09%

  7,58%

  2,08%

 

COME SONO TRASCORSI I TUOI RAPPORTI SENTIMENTALI

Sono peggiorati 2.046 22,9%
  • uomini →    484 – 5,43%
  • donne   → 1.551 – 17,4%
Sono migliorati 1.042 11,7%
  • uomini →    195 – 2,18%
  • donne   →    835 – 9,37%
Sono rimasti stabili 5.677 63,7%
  • uomini → 1.188 – 13,3%
  • donne   → 4.453 -    50%
Senza risposta    139   1,7%

  

QUALI ATTIVITÀ HAI SVOLTO PRINCIPALMENTE DURANTE IL LOCKDOWN? (max. 2 risposte)

ATTIVITÀ n. %
Lettura, pittura, cucina 3.014 33,84
  • uomini →    439 – 14,56%
  • donne   → 2.575 – 85,43%
Fitness/esercizio fisico 3.092 34,72
  • uomini →     706 – 22,83%
  • donne   → 2.386 – 77,16%
Guardare contenuti streaming 4.343 48,77
  • uomini → 1.031 – 23,73%
  • donne   → 3.312 – 76,26%
Lavori manuali    796   8,93
  • uomini →     326 – 41,08%
  • donne   →     469 – 58,91%
Altro 2.305 25,88

 

COME ACCOGLIERAI L’EVENTUALITÀ DI NUOVE RESTRIZIONI?

MODALITÀ n. %
Nel pieno rispetto 3.018 33,89
  • uomini →    546 – 18,68%
  • donne   → 2.432 – 80,58%
Con indifferenza    203   2,27
  • uomini →       84 – 41,37%
  • donne   →     115 – 56,65%
Non le rispetterò    283   3,17
  • uomini →     118 – 23,73%
  • donne   →     158 – 76,26%
Adattandomi 5.370 60,30
  • uomini → 1.141 – 41,08%
  • donne   → 4.202 – 58,91%
Senza risposta      30   0,34

 

EMERGENZA COVID E MISURE MESSE IN ATTO

 

QUANTIFICA BARRANDO CON UNA X (da min. 1 a 5 max.), IL LIVELLO DI EFFICIENZA MESSO IN CAMPO DALLE STRUTTURE SANITARIE DEL TUO TERRITORIO.
 

OSPEDALE

GRADIENTE

5

4

3

2

1

Non pervenuto

15,7%

   38%

    31%

   8,6%

  3,1%

3,5%

MEDICO DI BASE

GRADIENTE

5

4

3

2

1

Non pervenuto

14,1%

28,5%

31,9%

14,2%

  7,5%

3,7%

ASL

GRADIENTE

5

4

3

2

1

Non pervenuto

   5,1%

20,3%

39,7%

18,7%

  9,2%

6,9%

 

 

QUANTIFICA BARRANDO CON UNA X (da min. 1 a 5 max.), L’EFFICACIA DEI PROVVEDIMENTI PER AFFRONTARE L’EMERGENZA COVID, MESSI IN CAMPO DA:
 

GOVERNO CENTRALE

GRADIENTE

5

4

3

2

1

Non pervenuto

    5,9%

25,5%

36,6%

19,2%

11,4%

1,4%

REGIONI

GRADIENTE

5

4

3

2

1

Non pervenuto

    6,3%

26,7%

37,6%

19,1%

  8,7%

1,6%

COMUNI

GRADIENTE

5

4

3

2

1

Non pervenuto

    8,5%

27,6%

35,4%

16,6%

  9,7%

2,1%

 

 

CHE COSA NE PENSI DEL VACCINO?

Non sono abbastanza informato 2.631 29,55
Sono contro    557   6,25
Sono pro 5.686 63,86
Senza risposta     30   0,34

 

COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE DUL COVID-19

 

COME GIUDICHI L’INFORMAZIONE GIORNALISTICA (STAMPA, ONLINE, TV, RADIO) DURANTE L’EMERGENZA? (max. 2 risposte)

 

Insufficiente    411   4,62%
Scarsa    650     7,3%
Esauriente 1.238   13,9%
Allarmistica 5.833 65,51%
Equilibrata    725   8,14%
Senza risposta      47   0,53%

  

QUALI MEZZI DI COMUNICAZIONE HAI PRINCIPALMENTE USATO DURANTE LA PANDEMIA? (max. 2 risposte)

 

Social (Facebook, Instagram, TikTok) 6.078 68,26%
Messaggistica (sms, WhatsApp, Telegram) 2.263 25,42%
Chiamate/videochiamate (Skype, Google Meet, Microsoft teams)    381   4,28%
Altro    182   2,04%

  

L’EMERGENZA COVID-19 COME HA INFLUITO SUL TUO LAVORO E/O STUDIO?

 

Non ho avuto ripercussioni 2.021   22,7%
Svolgo mansioni in smart working/studying 5.380   60,4%
Ho perso il lavoro    490     5,5%
Richio di perdere il lavoro    444   4,99%
Sono in cassa integrazione    307   3,46%
Senza risposta    262   2,94%

 

SMART WORKING

 

COME GIUDICHI LA MODALITÀ SMART WORKING/STUDYING ADOTTATA DURANTE L’EMERGENZA COVI-19?

Negativamente 1.737 19,5%
Sufficientemente 4.671 52,5%
Positivamente 2.331 26,2%
Senza risposta    165   1,8%

 

SE STUDI, PREFERIRESTI TORNARE ALLE LEZIONI E AGLI ESAMI IN PRESENZA?

Totalmente 3.372 37,9%
Lezioni in presenza, esami in smart 2.159 24,2%
Lezioni in smart, esami in presenza 1.089 12,2%
Altro 2.284 25,7%

 

QUANTIFICA BARRANDO CON UNA X (da min. 1 a 5 max.) I VANTAGGI DELLO SMART WORKING/STUDYING SUL TUO RENDIMENTO.

 

GENERE

Donne

Uomini

Preferisco non         rispondere

Totale gradiente

GRADIENTI:

1

686

76,13%

215

23,86%

10

0,11%

911

10,23%

2

1.125

79,90%

283

20,09%

14

0,15%

1.422

15,97%

3

2.245

80,12%

557

19,87%

20

0,22%

2.822

31,69%

4

1700

78,52%

465

21,47%

6

0,07%

2.171

24,38%

5

604

75,97%

191

24,02%

7

0,08%

802

9,01%

Senza Risposta→

570

74,02%

200

25,97%

6

0,07%

776

8,72%

N. di persone totali per ogni genere:

6.930

77,83%

1.911

21,46%

63

0,70%

8.904

100%

 

 

 

QUANTIFICA BARRANDO CON UNA X (da min. 1 a 5 max.), IL LIVELLO DI UTILITÀ SOCIALE ED ECONOMICO NEL PROSEGUIRE CON LO SMART WORKING.

 

GENERE

Donne

Uomini

Totale gradiente

GRADIENTI:

1

597

6,7%

160

1,8%

766

8,60%

2

1.024

11,5%

272

3,06%

1.312

14,73%

3

2.092

23,5%

543

6,1%

2.662

29,82%

4

1.834

20,6%

499

5,6%

2.355

26,45%

5

881

9,9%

285

3,2%

1.186

13,32%

Senza Risposta→

613

6,90%

N. di persone totali per ogni genere:

8.904

100%

 

QUALE FUTURO?

 

SECONDO TE, COME SI EVOLVERANNO I LIVELLI OCCUPAZIONALI NEI PROSSIMI MESI?

Peggioreranno 7.501 84,24%
  • uomini →  1.479 – 19,71%
  • donne   → 5.970 – 79,58%
Miglioreranno   160   1,80%
  • uomini →       85 – 53,12%
  • donne   →       74 – 46,25%
Rimarranno stabili    388   4,36%
  • uomini →     154 – 39,69%
  • donne   →     229 – 59,02%
Stabili, ma meno retribuiti    751   8,43%
  • uomini →     160 – 21,30%
  • donne   →     588 – 78,29%
Senza risposta    104   1,17%

  

COME VEDI IL TUO FUTURO?

Con ottimismo 1.473 16,54%
Con poche opportunità 3.928 44,12%
Invariato    608   6,83%
Non ne ho idea 2.860 32,12%
Senza risposta      35   0,39%

 

COME TI ORGANIZZERAI PER AFFRONTARE IL TUO FUTURO?

(max. 2 risposte)

Dovrò adeguarmi al nuovo mercato del lavoro 3.414 63,13%
Mi aggiornerò attraverso corsi di formazione specialistici 1.142 21,11%
Mi trasferirò all’estero    711 13,14%
Cambierò ambito lavorativo    142   2,62%

 

QUALI MISURE GOVERNATIVE AUSPICHI? (max. 3 risposte)

Maggiori aiuti per le imprese 6.485 72,83%
Investimenti nell’innovazione tecnologica 3.127 35,12%
Investimenti nella formazione giovanile 6.019 67,60%
Più integrazione con l’unione europea 1.901 21,35%
Un piano di risanamento ambientale 3.367 37,82%
Più autonomia decisionale 1.557 17,49%

 

 

 

CONSIDERAZIONI FINALI

 

  • Il nostro sguardo si è rivolto al centro e alle periferie della società per capire più da vicino quali sentimenti la attraversano, quali emozioni, quali riflessioni, quali preoccupazioni. Uno sguardo da vicino in un contesto civile che non di rado viene guardato da lontano da parte delle autorità istituzionali.
  • Quest’anno, in era Covid, abbiamo voluto cogliere l’animus delle nuove generazioni, le nostre future classi dirigenti, i gestori del nuovo mondo e l’indagine si intitola per questo COVID GENERATION.
  • Covid Generation per essere vicini a questa fascia d’età. Ma vicini anche all’Europa in questa fase drammatica che la vedrà impegnata nel riordinare il presente e nel tracciare il futuro. Next Generation, appunto, è il titolo del progetto di futuro dell’Europa i cui pilastri poggeranno sulle proprie capacità strategiche a sostegno degli investimenti sulle nuove generazioni.
  • L’INDAGINE E’STATA CONDOTTA NELLA PRIMA QUINDICINA DI OTTOBRE, PRIMA ANCORA DELLE IMPENNATE DI NOVEMBRE
  • E’ partita con il passo indagatore corto, ma subito ci siamo accorti che l’interesse si espandeva velocemente e abbiamo virato verso l’intero arco delle regioni sebbene la Lombardia, epicentro della prima e della seconda ondata, si sia imposta come punto di riscontro fondamentale delle dinamiche imposte dal Covid.
  • Abbiamo suddiviso le risposte del campione in tre parti: Nord, Centro e Sud  (rispettivamente 75%, 10%, 15%)

 

CARATTERISTICHE DEL CAMPIONE

 

  • Fasce d’età, 18/25 anni rappresenta l’85% delle risposte, di cui quella tra i 18/20 rappresenta la parte dominante.

 

  • Genere. La componente di genere – 78% donne, 22% uomini – dipende da vari fattori tra cui anche quello legato alla frequenza della didattica universitaria e all’impegno formativo. Un vantaggio femminile che si riscontra al liceo come all’università dove, rispetto alla media europea, è ancora più marcato. L’Italia è la prima al mondo per numero di donne che si iscrivono all’università e ai percorsi di formazione negli ambiti terziari:  136 donne per ogni 100 uomini (fonte:  World Economic Forum, dati dell’annuale rapporto sul Global Gender Gap).
  • Stato civile. I coniugati sono la parte minima, 7%, mentre celibi e nubili rappresentano il 92% (non sono state rilevate le coppie di fatto).
  • Occupazione. Gli studenti compongono il 59% del campione, mentre gli studenti lavoratori, il 14%. Insieme occupano il 73% del territorio esplorato. Tra coloro che lavorano, operai impiegati e liberi professionisti rappresentano il 24% del campione.
  • Titoli di studio, composizione. Licenza media 10%, diploma 55%, laureati/laureandi 35%. E’ interessante sottolineare che il 10% della popolazione giovanile coinvolta nell’indagine risiede in fasce d’istruzione inadeguate alle nostre epoche. E giova sottolineare che la maggior parte del campione è composto da studenti delle scuole superiori e poi da studenti universitari e laureati.

 

LOCK DOWN

 

  • Le emozioni. Le nuove generazioni hanno vissuto la prima fase dell’epidemia e l’inizio della seconda con apprensione: il 57% del campione ha manifestato senso di angoscia (20%) e di preoccupazione (37%). Ma emerge anche, e con nettezza (40%), un diffuso spirito di adattamento che segnala un grado di maturità significativo. Solo il 2,6% degli interpellati ha manifestato indifferenza verso l’epidemia. Tuttavia, non va sottovalutato il fatto che un intervistato su due abbia dovuto affrontare l’epidemia con le dovute precauzioni per il timore del contagio. Sommando i due livelli sostanzialmente conciliabili nell’affrontare l’escalation epidemica, il senso di responsabilità è stato pressoché unanime. Se dunque volessimo parlare di negazione della pericolosità del virus, potremmo tranquillamente affermare che il fenomeno è presente solo in una esigua minoranza.
  • Limitazioni quotidiane. Non poter vedere e frequentare amici e parenti e condizionamento della vita privata (39,6%), per le nuove generazioni hanno rappresentato seri motivi di limitazione esistenziale, ragioni di sofferenza. Questi due fattori, combinandosi con il terzo – ha modificato le abitudini di vita- hanno già lasciato un segno forte nel vissuto soggettivo e collettivo.
  • Aspetti sentimentali. Il virus ha lasciato segni persino nella vita intima degli interpellati. Sono stati coinvolti anche gli aspetti sentimentali. Questi sono rimasti stabili nella misura del 64%, mentre sono migliorati per il 12% del nostro campione. Sorprende non poco il fatto che corona virus abbia causato un peggioramento dei rapporti sentimentali nel 23% dei casi. Tuttavia, la registrazione del buon livello di stabilità affettiva si allinea al senso di responsabilità e allo spirito di adattamento nell’affrontare le limitazioni.
  • Attività casalinghe. Durante il lock down il nostro campione sostiene di aver svolto attività di lavoro e svago casalingo (cucina, lettura, pittura) in larga e tradizionale misura (85% donne e 15% uomini), mentre si è cimentato nei lavori manuali segnando la componente femminile un sorprendente 41% a fronte del 59% del genere maschile.
  • I luoghi della salute. Trattandosi di un’epoca straordinaria, sono stati rilevati anche i gradi di efficienza percepiti nella gestione della salute. Al campione è stato chiesto di esprimersi con un gradiente da uno a cinque, assumendo come valore medio il tre. L’ospedale ha segnato un livello medio alto di efficienza (dal tre al cinque) dell’84,7% mentre il livello medio basso (dall’uno al tre) dell’11,7%. Con gli stessi criteri di valutazione sono stati presi in esame le ASL, registrando un 65% nel livello medio alto di valutazione e un 27% in quello medio basso. E’ stato sottoposto a valutazione anche il medico di base che ha spuntato un buon 74,5% nel livello medio alto e un 21,7% in quello medio basso.
  • I provvedimenti delle istituzioni. Anche in questo caso sono stati utilizzati per la rilevazione dell’efficacia dell’operato delle istituzioni di governo, dello stato centrale, delle regioni e dei comuni, i gradienti da uno a cinque, tenendo fermo il tre come gradiente medio. Il governo centrale ha spuntato il 68% nel livello medio alto e il 30,6% in quello medio basso. Le regioni sono state considerate efficienti nella misura del 70% (livello medio alto) e del 27,8% in quello basso. Il comune ha segnato il livello più alto di gradimento dell’efficacia dei suoi provvedimenti, in era corona virus, con il 71,5% nel livello medio alto e il 26,3% nel livello medio basso. C’è da considerare in tutto ciò che i comuni hanno scarsi poteri decisionali e gestionali in materia di prevenzione e cura della salute dei cittadini.
  • Vaccino antivirus. Si è dichiarato favorevole all’uso del vaccino il 64% del campione e soltanto il 6% contrario, il che vuol dire che 534 giovani su 8.904 interpellati si potrebbero annoverare nella schiera dei negazionisti. Su questo argomento si è anche registrata una grossa percentuale di giovani (il 30%) che non è ancora ben informata e ciò dovrebbe diventare materia di attenzione per le autorità sanitarie al fine di approntare una vigorosa campagna di comunicazione.
  • L’informazione e le sue carenze. Il nostro campione è stato molto severo nei confronti del sistema informativo in epoca di Covid-19. Lo reputa negativamente il 77,4% degli interpellati (allarmistico il 65,5%, scarso il 7,3% e insufficiente il 4,6%). Solo il 22% lo giudica positivamente (esauriente il 13,9%, equilibrato l’8,2%).
  • Epidemia e influenza sul lavoro. Fissiamo subito il tenore delle risposte sottolineando che il 60% del campione lavora o studia con lo smart working. Il 6% dichiara di aver già perso il lavoro e il 5% rischia di perderlo mentre il 4% si trova in Cassa Integrazione. Possiamo affermare che la popolazione giovanile ha subito danni nella misura del 15% e dentro cui il 9% è a rischio, quasi un giovane su dieci. Sono dati che allarmano non poco.
  • Il giudizio sulla modalità di smart working/studying. In questo ambito il giudizio delle nuove generazioni, sufficiente e positivo, lo esplicita il 78,8% del campione mentre registriamo l’espressione negativa solo nel 19,5% dei casi. Alla domanda come vorresti studiare, il 38% sceglie la lezione in presenza. In presenza e smart solo per gli esami viene scelto dal 24% degli studenti. Il 12% sceglie invece la modalità esami in presenza e lezioni in smart. Sceglie altro il 26%.
  • I vantaggi dello smart working. Il nostro campione ha risposto a questa domanda con un 65% nel livello medio alto di valutazione e un 58% in quello medio basso. In quanto all’utilità sociale ed economica dello smart working i giovani si sono espressi favorevoli ad una valutazione medio alta per il 69% mentre la valutazione medio bassa ha registrato il 53%. E’evidente che nel primo caso (i vantaggi) segnalano una differenza di valutazione fra i due livelli (medio alto e medio basso) di sette punti percentuali, mentre nel caso dell’utilità sociale ed economica la differenza valutativa fra i due livelli è di 16 punti, segno che l’utilità sociale ed economica acquisisce maggior peso.

 

QUALE FUTURO

  • I livelli occupazionali. Forse questa è la parte più amara rispetto al pronunciamento dei giovani per quella parte del questionario che tratta l’argomento del futuro. Questi giovani, nella misura dell’84,2%, ritengono che i livelli occupazionali tenderanno al peggioramento e pensano che, in ragione dell’1,85%, vi possano essere sintomi di miglioramento. Solamente il 4,3% sostiene che i livelli occupazionali si manterranno stabili, mentre l’8,4% pensa che saranno stabili però mal retribuiti.
  • L’immaginazione del futuro. Anche in questo campo si ripropone una vena di pessimismo significativo. Il 44% del campione pensa che il futuro sarà caratterizzato da poche opportunità mentre 16,6% guarda al futuro con ottimismo. Che il futuro rimarrà invariato lo pensa il 6,8% dei giovani interpellati, ma che non si abbia un’idea di come sarà la prospettiva è opinione del 32,3% del campione, pertanto è verosimile che quest’ultimo dato sia espressione d’incertezza. Unendo questo fattore d’incertezza (32,3%) alle poche opportunità che il futuro riserva (44,3%), si può affermare che il panorama delle aspettative che i giovani percepiscono viva all’insegna della preoccupazione.
  • Come affrontare il futuro. Una parte considerevole del nostro campione, il 63,1%, dichiara di volersi adeguare al mercato del lavoro. Il 21,1% delle risposte segnala che bisognerà far ricorso all’aggiornamento e alla formazione professionale, il 2,6% si dichiara disponibile a cambiare ambito lavorativo mentre il 13,2 % si manifesta propenso a trasferirsi all’estero. Trasferendo quest’ultimo dato nella realtà, circoscritta al nostro campione, costerebbe alla comunità 115 milioni di euro.
  • Cosa dovrebbe fare il governo (risposte plurime): In primis aiutare le imprese (72,83%); sostenere piani d’investimento nella formazione delle nuove generazioni (67,6%); finanziare programmi di risanamento ambientale (37,82%); indirizzare investimenti nell’innovazione tecnologica (35,12%); integrarsi maggiormente con l’Europa (21,35%); acquisire un più consistente potere contrattuale in ambito europeo (17,49%).

 

Dunque, le risposte al questionario chiudono questo lavoro con un orientamento giovanile molto attento alla realtà economica, ambientale e sociale, venato però di un significativo scetticismo. Si tratta di un sentimento diffuso, incardinato in un quadro di adattamento esistenziale composto, ma fortemente connotato d’incertezza e di preoccupazione. E lo scetticismo, come si sa, rischia di paralizzare i potenziali di chiunque, assottiglia le speranze, limita l’azione e la partecipazione, mina il patrimonio creativo e progettuale delle nuove generazioni.

 

 

 

LINK PER ESAMINARE TUTTO IL MATERIALE DELLA RICERCA COMPRENSIVO DEI GRAFICI:

https://drive.google.com/drive/folders/1ryRtS9qMHQfdZ6R0Z1s_IM6FVg_YKSuD?usp=sharing

 

 

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Mauro Carabelli

Giornalista

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