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Centro destra strumentale e ambiguo, cavalca la protesta e resta saldo nel governo

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Un piano per riprendersi il potere  studiato da quelli che nell’ombra governano il  centro destra sfruttando la crisi economica e alimentando un progetto di destrutturazione sociopolitica.

(Matteo Ramelli) Ci troviamo di fronte a mosse ben studiate che sembrano agli occhi di tutti ingloriosi fallimenti, ma, in realtà sono stratagemmi per portare miserevoli politici a una vera e propria cultura del loro mito.

Oggi di fronte a una popolazione che non crede più nella giustizia e nel governo, bombardata continuamente da notizie riguardanti cronaca nera, austerity , immigrazione illegale e di sentenze ingiuste, oppressa dalle leggi inadeguate, è facile riconoscersi nella sfida verso l’(in)giustizia: leggi e i giudici.
Strumentalizzando la crisi economica e l’instabilità politica si mira a portare l’opinione pubblica al  disprezzo della legge, delle regole e delle istituzioni, a canalizzarla e guidarla alla violenza barbarica come quella che si è verificata a Savona, dove una minoranza di manifestanti ha bruciato i libri di un intera biblioteca in nome dell’estremismo non si sa di che cosa.
I “burattinai” di questo diabolico piano conoscono bene le dinamiche di massa e i modi con cui si reagisce alla sofferenza.

Utilizzano tutti gli strumenti possibili per esercitare questo ruolo d’indirizzamento protestatario sospingendo l’uomo medio alla reattività emotiva e facendo leva sui sentimenti lesi, soprattutto quelli riferiti alla dignità della persona, di reddito, di stato sociale e d’eguaglianza dei diritti fondamentali dell’uomo: accesso alla salute, al lavoro.

Nonostante queste azioni sembrino condotte nell’ombra, ci sono elementi che inducono a pensare che siano invece architettati all’interno del centro destra, simulando rotture e divisioni mentre il perverso gioco politico mira a raccogliere consensi più larghi, utilizzando la tastiera dei risentimenti popolari.  La divisione della destra in due partiti è una mossa mirata a rappresentare due facce della stessa medaglia o meglio dello stesso “uomo politico”.
In questo senso si regge il gioco con il governo mantenendolo in piedi, mantenendo un ruolo fondamentale all’interno del processo di riforme elettorali e costituzionali e dall’altro lato alimentando la sceneggiata di opposizione che mira a prendere le distanze da esso. Insomma, ancora una volta, ci troviamo dinanzi al gioco di un partito di governo che fa l’opposizione. Il ruolo dell’opposizione porta benefici elettorali importanti in una situazione di crisi come la nostra,
Non a caso è maturato un certo feeling politico fra il cavaliere e i capi della rivolta dei forconi.

Ora le strumentalizzazioni vengono in superficie e sul carro della protesta cerca di salire chiunque ne scorga un interesse: l’estrema destra, con forza nuova, ha manifestato in alcune piazze (tra cui anche Varese ), con slogan di chiaro odio verso l’Europa, gli immigrati e accusando il popolo italiano di non essere più indipendente e di essere invece loro l’orgoglio del paese. La lega comincia la sua cavalcata di rientro nel mondo della protesta, mestatori e “forconisti” dell’ultima ora sono pronti a infilarsi nella galassia delle manifestazioni.
Le ragioni della protesta sono come arieti nelle menti di padri di famiglia, impotenti di fronte agli occhi dei loro figli ed essi stessi schiavi della disoccupazione e della sofferenza. E’ così che costoro sono già pronti a impugnare “i forconi” per tutelare la loro libertà e la loro dignità.
In questo tramestio – crisi economica e sociale, caduta dei valori, mediocrità della politica -  ci sono i giganti del potere che spolpano i popoli deboli di tutto il mondo, appollaiati sul trespolo della globalizzazione e sul vile sogno di un nuovo ordine fondato su uno stato mondiale stile Spa.
L’Italia deve risorgere immediatamente! Non con la violenza, ma con la solidarietà morale, arma forte non manipolabile e con la consapevolezza di lottare per il bene di se stessa e per la libertà dell’intero mondo.
Il primo passo di questa rinascita risiede nell’abbandono immediato della violenza e degli estremismi di ogni genere. Il secondo consiste nell’abbracciare la filosofia pacifista di Gandhi e Mandela. Il terzo riguarda l’aumento della velocità con cui bisogna costruire le istituzioni europee mancanti all’Europa.

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Mauro Carabelli

Giornalista

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