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VARESE , COME LA IMMAGINIAMO

Giampiero Infortuna

(di Alessio Lanza) Riqualificazione e decoro urbano, associazioni ed Università in abito europeo. Questa la ricetta di Giampiero Infortuna, il più giovane consigliere comunale a Varese.

Abbiamo fatto due chiacchiere con Giampiero Infortuna, classe 1989, esponente del Partito Democratico varesino, nonché il più giovane Consigliere Comunale a Palazzo Estense. Lui stesso si definisce “appartenente a una nuova generazione politica”.

Cresciuto a stretto contatto con le realtà giovanili della zona, Giampiero è membro delle commissioni “Cultura” e “Sport” del Comune di Varese. La sua visione della città, le sue proposte e i suoi auspici per il futuro emergono da un’intervista libera che ha il sapore della critica costruttiva, rispetto a quelle puramente politiche, da cui, ormai, siamo circondati.

Università, trasporti pubblici, riqualificazione urbana, associazioni e attività sportive, soprattutto “Coinvolgimento e informazione, perché la politica è il nostro ossigeno” sottolinea Giampiero.

A: Dopo tutto il  clamore  suscitato dalla vicenda, anche a livello nazionale, in concreto, oggi, ci chiediamo: a che punto sono i lavori per il  recupero del campo di atletica di Calcinate degli Orrigoni, una delle più importanti strutture sportive su cui, mesi fa, l’Amministrazione Comunale si è impegnata?

G: Penso che la cultura sportiva, che storicamente fa parte della nostra tradizione, debba spronare l’Amministrazione a lavorare sempre più, e meglio, per valorizzare Varese anche sotto questo profilo, facilitando il lavoro di atleti e allenatori. Nel caso specifico del campo di Calcinate, purtroppo, tutto ancora tace. Ma a seguito dell’efficace denuncia degli atleti del campo Bellorini e di un’interrogazione comunale del 17 Giugno 2014  indirizzata agli Assessori competenti, si è fatto un gran parlare della vicenda. Tuttavia,  a distanza di sette mesi, ci si chiede ancora come mai, da allora, non vi sia stato alcun coinvolgimento delle altre forze politiche e alcuna discussione, nelle sedi preposte a ciò come le Commissioni e il Consiglio Comunale?

 

A: Spesso però gli amministratori ci dicono che i Comuni non hanno più sufficienti quattrini da spendere.

G: D’accordo, il tema delle risorse è fondamentale, ma in questo, come in altri casi, non si può gettare fumo negli occhi. Sono fermamente convinto, nonostante le oggettive difficoltà che i Comuni stanno attraversando, che in presenza della  volontà politica su un determinato progetto, le risorse si possano sicuramente reperire. Il caso della recente vendita, da parte del Comune di Varese, di un pacchetto azionario di 5 milioni di euro ne è la testimonianza.

E’ necessario quindi che chi ci governa faccia chiarezza sui fondi che interessano il progetto della nuova pista di atletica, sul budget di investimento, sulla tempistica dei lavori e sulle opere di ristrutturazione; anche quelle che eventualmente non verranno realizzate. Alla base di tutto ciò è chiaramente necessario un dialogo tra le forze politiche che, come già accennato, ad oggi è purtroppo assente.

Per tali ragioni, ho chiesto la convocazione di una specifica riunione della commissione sport, avente ad oggetto il progetto del campo di Calcinate, così da fare luce sugli interrogativi sopra esposti e contribuire alla realizzazione di un impianto che ricalchi le reali esigenze degli atleti.

In questo senso, Il mio impegno e quello del gruppo consiliare cui appartengo è sempre stato e continuerà ad essere massimo.

A: Non è singolare che, anche in questo caso, come per quello dei lavori di manutenzione stradale di Viale Borri,  si debba ricorrere a denunce simboliche per ottenere una risposta concreta da parte dell’amministrazione?

G: Sotto il profilo politico, credo manchi, oramai da anni,  una corretta e lungimirante visione delle priorità di interessi su cui impegnarsi e investire; le istituzioni  dovrebbero perciò essere capaci di un confronto diretto e costante con i cittadini, rendendoli così partecipi dei processi di formazione delle scelte politiche.

A: A proposito di scelte, una delle esigenze primarie di questa città riguarda la sua riqualificazione sotto molteplici profili da quello urbano a quello sociale, da quello estetico a quello culturale e così via. Alcuni esempi che fanno riferimento alla necessaria valorizzazione del nostro territorio riguardano, in particolare, le delicate aree di Piazza della Repubblica, il comparto del centro e molte delle zone oggi abbandonate a se stesse.

G: Contrariamente a quanto previsto dal progetto originario (la realizzazione di un teatro nella struttura dell’ex Caserma Garibaldi) caldeggiato dai partiti di maggioranza fino a pochi mesi fa, io ho sempre pensato che l’edificio dovesse essere destinato ad un “polo della cultura”.

Così già avviene, ad esempio, a Ferrara, secondo il “progetto Grisù”, che ho avuto già modo di illustrare in più occasioni (www.spazio grisù.org).

A: Che cosa prevedi per il futuro della cultura varesina?

G: Chi nei prossimi anni, avrà il compito di governare Varese, dovrà essere capace di accantonare definitivamente la concezione per cui con la cultura non si possa investire sul futuro di un territorio.

Si dovrà impostare, invece, una politica capace di attrarre energie e risorse proveniente anche dall’esterno della nostra città.

La “nuova Caserma” dovrà necessariamente essere un laboratorio di idee aperto alla città, capace di rispondere alla richiesta che proviene da tantissime associazioni e start up, ovvero dei luoghi fisici dove poter operare e fare cultura.

Un ulteriore e altrettanto strategico biglietto da visita è quello rappresentato dal comparto di Via Como, Via Milano, Via Cavour; crocevia ad un passo dal cuore del centro città, che meriterebbe una maggiore e particolare attenzione in vista del decisivo appuntamento di EXPO 2015 .

In questo senso, abbiamo avviato una raccolta firme per chiedere all’Amministrazione un intervento straordinario, finalizzato al recupero e alla promozione dell’intera area.

 

A: Università, come continuare sulla strada intrapresa?

G: L’Università dell’Insubria di Varese e Como è ormai riconosciuta da tutti come un punto di riferimento.

Questo risultato, attestato anche dall’aumento delle immatricolazioni, più di 500 solo nell’ultimo anno accademico, è stato certamente frutto dell’ottimo lavoro svolto dal Magnifico Rettore, dai docenti e dall’Università tutta.

In questo contesto, affinché Varese possa allinearsi ad un modello di “città universitaria” sempre più europeo, il Comune e le istituzioni hanno il compito di contribuire a migliorare ed agevolare il percorso di formazione degli studenti.

In concreto, attraverso un’attenzione particolare verso gli aspetti che maggiormente coinvolgono la vita degli stessi, partendo dall’attuazione di alcune proposte, più volte avanzate dal Partito Democratico,  come la destinazione di alloggi in affitto agli studenti ad un prezzo calmierato; un maggiore investimento, in termini di risorse e personale, nelle strutture destinate allo studio e ad attività collaterali (biblioteca, aula Forzinetti, informagiovani). Non trascurerei di implementare  il servizio di trasporti, attivo anche la sera, per favorire lo spostamento dei giovani universitari. E infine, ritengo necessario adottare  un abbonamento annuale agevolato e pensato ad hoc per loro.

 

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Mauro Carabelli

Giornalista

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