(Immagine da: aidos.altervista.org)
(di Mauro Carabelli) Ma che Europa è questa fittizia accozzaglia di stati solo utili ad inchinarsi al potere assoluto dei banchieri di Bce e Fmi che, attraverso l’irrazionalità di una sola moneta, sgretolano inesorabilmente i margini di potestà e autonomia politica di ogni nazione? A tutt’oggi l’80% delle normative in vigore in Italia è dettato da Bruxelles, ma gli Italiani credono ancora di essere cittadini di uno Stato sovrano. L’Italia regala allo strozzinaggio europeo molto più di quanto poi dovrebbe ricevere se non altro per garantire la sicurezza delle sue frontiere che sono anche quelle estreme della U.E. Infatti, l’assoluta incapacità di questa imbarazzante Europa risiede nella totale noncuranza verso quanto sta accadendo nel Mediterraneo dove decine di migliaia di migranti, alla meglio, attraversano le larghe maglie della nostra frontiera non trovando il sogno occidentale che li aveva stregati. Alla peggio, muoiono a migliaia affondando con improvvisati barconi messi a disposizione da mascalzoni trafficanti di uomini collusi con il terrorismo fondamentalista. Tutto è lasciato sulle spalle del nostro Paese, certamente encomiabile per la sua sensibilità nell’onorare la legge del mare ma praticamente incapace di assorbire un’invasione biblica che si prospetta di giorno in giorno sempre più vasta. E’ una vergogna appartenere a questa Europa! Ma è ancor più sconfortante avere a che fare con molti “europei” che allargano “buonisticamente” e irresponsabilmente le braccia confondendo un doveroso allarmismo con la xenofobia. Ma qui, se non altro, siamo ancora nell’ordine delle diverse consapevolezze e opportunità politiche. Ma che dire dei tanti che, a zero neuroni, trascinano nichilisticamente le loro esistenze nel consumismo più sfrenato. E che dire ancora di quelli che investono la loro aggressività e barbara concezione del mondo nelle sorti di una partita di pallone. Non ultima la “testimonianza” di una squadraccia di inqualificabili varesotti incappucciati che hanno devastato uno stadio per protestare contro le insufficienze della società calcistica bianco rossa. Questi “galantuomini” come quegli altri olandesi che ubriachi misero a ferro e fuoco il centro storico romano o come tante altre tifoserie che si sparano e si accoltellano in ogni dove, alla fine, si guadagnano solo la ribalta sui più importanti media nazionali e internazionali lasciando sul campo, assieme alle macerie, l’ampia traccia della imbecillità umana tipica di un’Europa fellona senza più una storia e un’identità.