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TEORIA “LOMBROSIANA” DEL METALLARO NATO E ATAVICO

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(di Veronica Perazzolo) Scimmiottando fisiognomicamente Cesare Lombroso.

 

Con questo caldo non penso ci sia nulla di meglio che accogliere la leggera brezza serale, in compagnia di un buon libro.

L’altra sera stavo con piacere rileggendo “L’uomo criminale” di Cesare Lombroso, famoso antropologo, mentre la mia playlist saltellava dai Korn ai Van Halen.

Lombroso sostiene l’ardita tesi secondo cui i comportamenti  devianti o criminali sarebbero determinati da predisposizioni di natura fisiologica, i quali spesso si rivelano anche esteriormente nella configurazione anatomica.

Per farvela breve, sosteneva che la costituzione fisica era la più potente causa di criminalità: e, nella sua analisi, egli attribuisce particolare importanza al cranio, più esso è piccolo, più l’atavismo deviante sarà parte del soggetto.

Inutile dire che le donne erano considerate più criminali degli uomini.

Continua dicendo che il “delinquente nato” presenta delle caratteristiche ataviche che renderebbero difficile o addirittura impossibile il suo adattamento alla società moderna e lo spingerebbero sempre a compiere reati.

Ma anche le condotte atipiche del genio sono condizionate, oltre che da componenti ambientali socioeconomiche da fattori indipendenti dalla volontà, come l’ereditarietà e le malattie nervose.

Inutile evidenziare la surrealtà di suddetta teoria, oh mio caro Cesare!

L’idea però che la criminalità o la presunta superiorità del “genio” sia connessa a particolari caratteristiche fisiche mi ha fatto nascere un pensiero:  “ e se fosse così anche per i metallari e per i loro stravaganti comportamenti? “.

E così ecco la rivisitazione in chiave moderna: “ la Teoria del Metallaro Nato e Atavico”.

Ragionando alla Lombroso dovremmo concludere che i metallari appartengano ad una nicchia nettamente superiore a tutte le altre sottoculture di fan e\o musicisti.

Metallaro ci nasci, non lo diventi. Sei destinato .

Devi possedere a priori determinate caratteristiche fisiche per esserlo.

Come ci si spiega il semplice fatto che il 99% di loro all’alba dei 50 anni abbiano ancora delle chiome lunghe,  corvine, folte, con al massimo qualche striatura argentea ? Perché la loro pelle è così chiara, tale  che il nero gli stia d’incanto?

Il musicista qualunque arrivato ad una certa età può anche stancarsi della musica e abbandonare la sua chitarra .

Il duro metallaro No.

Il metallaro si farà seppellire con essa.

Il musicista qualunque, abbandonata la chitarra si dedica all’ascolto con un bicchiere di whiskey in mano.

Il metallaro no.  Il metallaro si compra una leggendaria Harley .

Il musicista qualunque si potrà dedicare alla degustazione di vini pregiati.

Il metallaro no. Il metallaro non tradirà mai la sua birra.

Il musicista qualunque quando mette su famiglia appende i jeans strappati al chiodo.

Il metallaro no. Il metallaro non tradirà mai il chiodo di pelle nera.

Il musicista qualunque mette su famiglia e nei weekend sta a casa con i figli e la moglie.

Il metallaro no.

Il metallaro si porta ai concerti tutta la ciurma e insegna alla prole come si fa headbanging.

Nella speranza, ovviamente, che con l’età l’headbang non produca dei dolorosi fastidi al collo e al cranio. In tal caso, le presunte predisposizioni di natura fisiologica ipotizzate dal Lombroso farebbero rovinosamente precipitare anche il Metallaro tra le naturali sofferenze dei comuni mortali di ogni tempo e latitudine.

 

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Mauro Carabelli

Giornalista

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