(mc) Mi chiedevo quando la magistratura (una parte di essa, naturalmente) sarebbe scesa in campo per contrastare duramente il Governo. E voilà, guarda caso, la preda non poteva che essere la normativa sugli sbarchi clandestini cioè il decreto che accelera le espulsioni per evitare che il nostro Paese venga strozzato da una valanga di sbarchi fuori controllo. Ovviamente la “sinistra” nostrana, quella che piace al padrone John Elkann e ai suoi giornali, quella per intenderci che difende a spada tratta il naviglio ONG battente bandiera teutonica, esulta. Mi sorge il dubbio che anche in questo caso ci troviamo di fronte agli esiti di un’azione coordinata che ogni santo giorno porta il suo carico destabilizzante per scalzare “tecnicamente” una maggioranza democraticamente eletta. Se poi dovessimo dare peso alle ultime esternazioni dell’ANM a difesa del giudice civile di Catania che non ha convalidato i fermi per i richiedenti asilo, nonché ai contenuti a due poco guerreschi usciti dal congresso di “Area Democratica per la Giustizia”, nota corrente delle cosiddette “toghe rosse”, il cerchio si chiude e tutto ridiventa lampante. Mi chiedo anche che fine abbiano fatto le prove contenute nel libro di Sallusti e Palamara che denunciavano in modo inequivocabile un “sistema” della giustizia troppo politicizzato per essere super partes e quindi credibile. Probabilmente è diventato carta straccia come rischia di diventare così la nostra carta costituzionale.
